Studey - Studiare negli Stati Uniti

Cambio major USA vs cambio corso di laurea in Italia: differenze

Cambiare major negli USA è spesso semplice e rapido, mentre in Italia il processo richiede burocrazia, tempistiche rigide e possibili perdite di crediti riconosciuti.

Hai domande su questo argomento?

Prenota una call gratuita con un nostro advisor

Prenota Ora →

Cambio major USA vs cambio corso di laurea in Italia: cosa cambia davvero (senza filtri)

Chi si è mai trovato a metà percorso e ha pensato: “E se avessi sbagliato tutto?”
Se stai studiando e senti che il corso scelto ti va stretto, non sei solo. Che tu stia pensando di cambiare major negli Stati Uniti o corso di laurea in Italia, il percorso che ti aspetta è tutt’altro che banale. Le due strade sulla carta si assomigliano, ma nella realtà sono mondi diversi — tempi, burocrazia, rischi e perfino costi ti portano a fare i conti in modo molto concreto.

Qui trovi una guida senza frasi fatte, con consigli sinceri, qualche avvertimento che nessuno ti dice e storie vere. Soprattutto: niente promesse impossibili. Troverai limiti, rogne e, sì, anche qualche lato positivo.


Cambiare major negli USA è facile come sembra? E in Italia quanto è complicato?

Negli Stati Uniti: cambiare major fa parte del gioco?

Sì, e a dirlo sono i numeri: fino al 60% degli studenti americani cambia major almeno una volta nei primi due anni (lo dice il Department of Homeland Security – Study in the States). Praticamente è quasi la regola, non l’eccezione.
Nei campus americani spesso si entra con un major solo “provvisorio” o addirittura “undeclared”, cioè senza aver ancora scelto l’indirizzo definitivo. Puoi cambiare idea (più volte, a dire il vero): bastano un modulo online o una chiacchierata con l’Academic Advisor — certo, ogni dipartimento può mettere qualche requisito, come un GPA minimo o richieste di crediti già completati.

Globalmente, il cambio di major negli USA è considerato una tappa normale, non una sconfitta.

In Italia il cambio corso di laurea è così accessibile?

Non esattamente. Qui i meccanismi sono più rigidi.
Cambiare corso si chiama “passaggio interno” se resti nello stesso ateneo o “trasferimento” se cambi università. Devi rispettare finestre temporali prestabilite (spesso in estate/autunno). Se il corso nuovo è a numero chiuso, devi rifare il test d’ingresso e sperare che avanzino posti disponibili.
Ogni passaggio scatena una certa dose di burocrazia: domanda su portale (Esse3 o simili), marca da bollo, richiesta di riconoscimento crediti, attesa risposta dalla segreteria.
Il quadro non è impossibile, ma sicuramente meno flessibile ed “elastico” di quello americano.


Cambio major USA vs cambio corso di laurea Italia: quali sono le vere differenze pratiche?

Quali sono i passaggi burocratici (e quanto ci vuole davvero)?

USA
- Cambio spesso immediato: invii una richiesta, l’advisor o il registrar aggiorna la tua posizione. Se sei internazionale, il DSO aggiorna il visto I-20 (fondamentale non scordarlo).
- Pratica completata in tempi brevi, salvo dover recuperare prerequisiti per il nuovo major.

Italia
- Domanda in estate/autunno con tempistiche imposte dal tuo ateneo; la risposta può arrivare dopo 1-2 mesi, e spesso l’iscrizione effettiva parte solo dall’anno accademico nuovo (il che significa, nel peggiore dei casi, perdere un semestre).
- Serve affrontare una serie di step: moduli, marche da bollo, domanda crediti, test d’ingresso se previsto. E la segreteria decide quanti esami ti riconosce (“convalidare CFU”).

Quanti esami o crediti perdo se cambio major in USA oppure corso in Italia?

Cambio major negli USA:
Nella maggior parte degli atenei americani, i primi due anni sono pieni di “General Education Requirements” (Gen Eds): questi corsi di base sono riconosciuti quasi ovunque, quindi spesso cambi major e non perdi nulla o quasi. Solo se ti sposti verso indirizzi molto diversi (es. da Art a Engineering) qualche esame potrebbe non essere valido.

Cambio corso di laurea in Italia:
Molto più imprevedibile. Ogni dipartimento verifica i tuoi CFU uno per uno. Se i corsi sono simili (tipo da Economia a Scienze Politiche) puoi recuperare parte degli esami. Se ti sposti tra classi di laurea troppo diverse, potresti dover ripartire quasi da zero, con una perdita di tempo e, a volte, anche di motivazione.

Quanto costa davvero cambiare percorso in USA e in Italia?

Negli USA:
Sul modulo cambio major raramente paghi — ma attento al vero costo: ogni semestre in più pesa sulle tuition fee (la media è oltre 25.000 dollari l’anno). E non solo: serve mantenere il GPA minimo per borse di studio e visto. Uno sbaglio può costare caro, letteralmente.

In Italia:
Il passaggio di corso ha una sua tassa (50-100 euro circa). Ma il rischio vero è quello di andare “fuori corso” a causa di crediti persi: le tasse aumentano, e potresti perdere eventuali borse di studio legate al merito o al numero di anni regolari.


Cambiare major negli USA: quali vincoli esistono davvero per studenti internazionali?

Se studi negli Stati Uniti con visto F-1, ogni cambiamento nel programma di studi va comunicato subito e comporta l’aggiornamento del documento I-20. Inoltre, se vuoi fare tirocini o lavori (CPT/OPT), la nuova area di studio deve restare coerente col percorso e rispettare i requisiti richiesti.

Consiglio spassionato: tieni sempre aggiornato il tuo International Office. A volte bastano distrazioni minime per incappare in problemi burocratici, anche se il cambio major sembra una formalità.


Esempi reali di chi ha cambiato: cosa succede davvero?

Giulia: Computer Science > Data Science (University of South Carolina)
Giulia è passata da Computer Science a Data Science alla fine del primo anno. Grazie ai corsi di base americani, non ha perso nessun credito. L’unica “nota di colore” è stata un corso extra da recuperare in statistica, che le ha fatto finire il percorso con un semestre in più — non la fine del mondo, ma va considerato.

Luca: Economia > Lingue (Università di Bologna)
Luca ha chiesto il passaggio da Economia a Lingue a luglio. La segreteria gli ha convalidato solo 48 CFU su 90 che aveva svolto, facendolo slittare di fatto in “fuori corso” e costringendolo a perdere la borsa di studio al secondo anno. Non tutti i cambi di corso si traducono in azzeramenti, ma il rischio c’è e va messo in conto.


Cambio major USA vs cambio laurea in Italia: rischi concreti che spesso nessuno ti dice

Negli USA:

  • Cambiare troppo tardi può costarti semestri in più, cioè moltiplicare spese, visto, alloggio e assicurazione.
  • Alcuni facoltà (STEM soprattutto) mettono paletti più stringenti: se sei avanti nel percorso, rischi che il cambio non sia più accettato.

In Italia:

  • Se passi a un corso a numero chiuso, il test va rifatto — e non sempre lo si supera.
  • Ogni credito perso fa aumentare il conto: più anni iscritti, più tasse e rischi di perdere borse o benefici economici.
  • In alcuni atenei puoi cambiare corso solo una volta all’anno, e non oltre certe scadenze.

Domande frequenti sul cambio major negli USA e sul cambio corso in Italia

Quanto costa cambiare major in USA?

Di solito nulla in termini di tasse, ma ogni semestre extra comporta costi molto alti (fino a 10-20.000 euro). Fai bene i conti prima di prendere una decisione.

Posso cambiare major più volte in America? E in Italia?

Negli USA tecnicamente sì, in pratica troppe modifiche possono complicare il tuo piano di studi (e il visto). In Italia cambiare corso troppo spesso non è consigliato: alcuni atenei lo limitano a una volta per anno accademico.

Gli esami già dati valgono ancora?

Negli Stati Uniti sì, soprattutto per i corsi “Gen Ed” del biennio. In Italia dipende dal singolo dipartimento: chiedi una valutazione crediti prima di fare il salto, così eviti brutte sorprese sull’anno di iscrizione e le tasse.

Devo rifare l’application o il test d’ammissione?

Negli USA no, resti iscritto nello stesso college. In Italia sì, se il nuovo corso è a numero chiuso o cambi Ateneo.


Come decidere se cambiare major in USA o corso di laurea in Italia è la scelta giusta?

  • Negli USA: parlane presto con l’Academic Advisor, preferibilmente entro il primo anno, così puoi cambiare quasi senza perdere tempo o crediti.
  • In Italia: valuta per tempo, fatti subito simulare quali CFU ti riconoscono, calcola costi e tempistiche realistiche, e non escludere l’ipotesi di un’esperienza internazionale.
  • In entrambi i casi: non sottovalutare l’impatto economico e psicologico. Un cambio deciso troppo in fretta può diventare una fonte di ansia o di rallentamenti inutili.

Hai ancora mille dubbi, o vuoi solo parlare con qualcuno che ci è passato?
Noi di Studey non abbiamo la bacchetta magica, ma ti ascoltiamo davvero: se vuoi, raccontaci la tua situazione (senza giudizi e senza filtri). Un advisor — cioè ex studente, non call center — ti aiuta gratis a capire se cambiare, restare, o magari ripartire verso una nuova esperienza all’estero. Anche solo per chiarirti le idee.
Un passo alla volta, con onestà.

Parliamo del tuo caso specifico?

In una rapida call di 20 minuti, un nostro advisor valuterà la tua situazione e ti dirà come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto negli Stati Uniti.

Valuta la tua situazione gratuitamente →

Chiamata introduttiva gratuita e senza impegno

Le informazioni contenute in questo articolo sono aggiornate al momento della pubblicazione, ma potrebbero subire variazioni nel tempo. Per avere informazioni sempre aggiornate e personalizzate sul tuo caso specifico, ti consigliamo di parlare con un nostro advisor.

Articoli correlati