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Grading curve vs valutazione assoluta nelle università USA

Capire la differenza tra grading curve e valutazione assoluta nelle università USA può salvare media, borse di studio e ridurre ansia durante gli esami.

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Grading curve università USA: come funziona davvero e perché può cambiare la tua media (GPA)

Se hai mai chiesto: “Com’è possibile che il mio compagno ha preso A con l’80% mentre a me serve solo il 68%?”, non sei impazzito. Nei college e nelle università americane, la differenza la fa spesso il sistema di valutazione scelto: grading curve (valutazione relativa, o norm-referenced grading) oppure valutazione assoluta (quella “a soglie fisse”, cioè criterion-referenced grading). Non è solo una questione da secchioni—capire la differenza può salvare (o affondare) la tua media, le tue borse di studio e, diciamolo, anche la serenità durante il semestre.


Che cosa vuol dire “grading curve” nelle università americane?

Nel sistema della grading curve, il risultato non dipende solo da quanto hai preso al test, ma da come sono andati tutti gli altri. Di solito, il docente decide in anticipo quante A, B, C “usciranno” dall’esame, spesso seguendo la famosa “campana di Gauss” (normale distribuzione statistica). Ad esempio, alla NYU School of Law—regole del 2024—al massimo il 31% degli studenti può avere un voto sopra la B, con gli A+ limitati addirittura tra lo 0 e il 2%.

In pratica cosa significa?

Se la media della classe è bassa (perché il test è difficile o tutti hanno sottovalutato l’esame), si può prendere un voto alto anche senza punteggioni stellari. Se invece tutti vanno bene, essere “solo” sopra la media non basta. In altre parole: il tuo voto dipende anche dal risultato degli altri.


Come funziona la valutazione assoluta nelle università americane?

Con la valutazione assoluta (criterion-referenced grading), la storia è più lineare: ci sono soglie precise decise dal docente prima dell’esame. Esempio classico: dal 93% in su hai una A, tra 85 e 92% prendi una B, sotto sei su altre lettere. Se tutti prendono più del 93%, tutti hanno l’A.

È un sistema molto comune nei liberal arts college, nei community college e anche in diversi corsi base delle grandi università di ricerca.


Perché alcune facoltà americane scelgono la grading curve invece della valutazione assoluta?

È una domanda che in tanti si fanno, specie quando sentono parlare di “giustizia” nei voti. Ecco i motivi principali:

  • Controllare l’inflazione dei voti (che negli USA è un problema reale: se tutti hanno A, il voto perde valore).
  • Rendere i voti “comparabili” tra corsi diversi, anche quando il livello di difficoltà varia parecchio.
  • Rimediare a compiti troppo facili o troppo difficili: basta che ci sia abbastanza differenza tra i risultati degli studenti, il resto lo fa la curva.
  • Selezionare gli studenti realmente preparati nei corsi a sbarramento: Business, Law School, Ingegneria—dove la competizione è alta.

Pro e contro: grading curve vs valutazione assoluta negli Stati Uniti

Quali sono i lati negativi della grading curve?

  • Competizione interna alta: Se qualcuno prende una A, significa che qualcuno dovrà necessariamente beccarsi un voto più basso. Lavorare in gruppo diventa più complicato.
  • Stress e ansia: Se l’inglese non ti viene facile o inizi sentendo un po’ di svantaggio, la pressione di “dover battere” altri può diventare pesante.
  • Classi troppo piccole = rischio di voti penalizzati: Basta 1 o 2 studenti particolarmente forti per far abbassare la media di tutti.

E i limiti della valutazione assoluta?

  • Rischio di inflazione: Se i test sono facili e le soglie “morbide”, si creano episodi di voti altissimi inflazionati… e chi valuta i transcript si fida meno dei voti “di carta”.
  • Soglie arbitrarie: A volte basta un solo punto per passare da B+ ad A, anche se la differenza reale nella preparazione è minima.

Esempi pratici: come influiscono grading curve e valutazione assoluta sul tuo voto?

Mario studia Informatica in una top 50 USA

Nel corso di “Data Structures” la curva è d’ufficio: la media è, per dire, 64/100 (bassa!). Lui prende 72 e acchiappa un A–. Intanto, un suo amico a Biologia (che usa valutazione assoluta) prende 88/100 ed esce con un B+. Punteggio grezzo e lettera spesso non vanno d’accordo: non dare mai niente per scontato, chiedi sempre info sulle politiche di valutazione del tuo corso.

Carlotta studia Psicologia in un liberal arts college

Corsi a valutazione assoluta. Il primo semestre “volano” tutti e la media degli A schizza in alto. Il Dean allora decide di far alzare le soglie: dal semestre dopo, l’A parte dal 95%. Chi non lo sa, rischia di perdere mezzi punti di GPA… e quindi anche la borsa di studio.


Come faccio a scoprire che sistema di valutazione usa il mio corso universitario in USA?

  1. Controlla il syllabus: Negli USA ogni corso deve indicare chiaramente come vengono dati i voti.
  2. Cerca i grade distribution reports: Su molti siti delle università trovi i report dei voti medi e delle distribuzioni degli ultimi anni.
  3. Chiedi a chi ci è già passato: Consiglio senza prezzo—chiedi a uno studente italiano che studia già lì come sono andate le cose gli anni scorsi.

Cosa cambia a livello pratico: strategie utili per non farsi sorprendere da grading curve o valutazione assoluta

Se hai corsi con la grading curve

  • Fai esercizio sui problemi difficili: Non basta “fare bene”, serve staccare il gruppo, perché la curva premia chi si distingue.
  • Studia in piccoli gruppi: troppi partecipanti = stessi errori e rischi che la curva diventi ancora più severa.
  • Sfrutta le office hours: Spesso mezzo punto in un esercizio, una spiegazione in più, fanno la differenza tra stare sopra o sotto la mediana.

Se hai corsi a valutazione assoluta

  • Chiedi vecchie prove: Ti fanno capire cosa aspettarti e quali sono le soglie vere.
  • Gestisci il tempo negli esami: Ogni punto può cambiarti la fascia di voto.
  • Attento se gli esami sembrano troppo facili: Potrebbe essere segno che le soglie si alzeranno a fine semestre.

Domande frequenti sulla grading curve nelle università USA (FAQ)

Le università Ivy League usano sempre la grading curve?

No, dipende dal corso e dal dipartimento. Ad esempio, Harvard College punta spesso su valutazione assoluta (con soglie alte), ma Harvard Law School usa una curva obbligatoria. Mai dare per scontato: controlla reparto per reparto.

Il mio GPA finale dipende dalla grading curve di singoli corsi?

Sì, in parte. In quel corso puoi prendere un voto alto anche con un punteggio grezzo basso, oppure essere penalizzato. Però il calcolo finale del GPA dipende anche da come la tua università “curva” tutti i voti o li fa convergere rispetto ad altri atenei.

Posso contestare un voto dato con grading curve?

Solitamente solo per errori di calcolo o trascrizione—non puoi chiedere che modifichino la distribuzione dopo che l’esame è stato corretto.

Se devo mantenere una borsa di studio, conviene evitare i corsi con la grading curve?

Dipende. Ci sono studenti che “svolgono” meglio in test assoluti, altri invece rendono di più quando conta essere sopra la media. Valuta bene sia il tuo metodo di studio sia il livello generale degli altri studenti del corso.


In sintesi: grading curve e valutazione assoluta, tutto quello che serve sapere per non farsi trovare impreparati

La verità è che grading curve e valutazione assoluta sono solo due strade diverse per risolvere lo stesso problema: dare voti “giusti” in un sistema enorme e super-competitivo, dove non tutti partono dalle stesse basi.
Sapere quale regola usa il tuo professore (e come si è comportato in passato) può farti davvero risparmiare fatica, punti di GPA—e anche tanti nervi.

Se hai dubbi su un ateneo particolare, sulle grading policies di un corso, o vuoi parlare con chi in queste situazioni ci è già passato, puoi scrivere quando vuoi. Nessuna risposta automatica, nessun call center: siamo tutti ex studenti che sono passati da qui, e se non sappiamo qualcosa, te lo diciamo senza problemi.
Meglio chiarirsi le idee ora che pentirsi a febbraio quando escono i voti.

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