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Sistema Pass/Fail USA vs voti in trentesimi italiani: differenze

Il sistema Pass/Fail negli USA può sembrare un trucco per proteggere la media, ma nasconde insidie: capirlo bene evita errori costosi con GPA e borse.

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Come funziona il sistema Pass/Fail negli USA e cosa significa per chi ha voti in trentesimi italiani?

Se stai pensando di trasferirti negli Stati Uniti per l’università, o magari per un semestre di scambio, probabilmente avrai già una domanda che ti gira in testa: come si confrontano i tuoi voti italiani in trentesimi con il sistema americano? E magari hai sentito parlare di “Pass/Fail”, ma non hai davvero capito cosa succede quando scegli questa opzione. Ecco, la verità è che non sei solo: questa questione mette in crisi tantissimi studenti italiani.

Perché le università americane usano ancora il sistema Pass/Fail?

Negli Stati Uniti il voto classico è la lettera (da A a F), che poi viene tradotta nel famigerato GPA. Ma il Pass/Fail serve, in pratica, a due cose:

  • Dare agli studenti la libertĂ  di esplorare corsi fuori dal loro campo principale (così non rischiano di abbassare la media con materie difficili o che non centrano con il loro percorso).
  • Gestire situazioni particolari dove giudicare con precisione è impossibile (per esempio: lockdown, corso online d’emergenza, gravi problemi personali).

Un esempio? Alla University of California Berkeley puoi scegliere se vuoi il voto normale o mettere la materia "Pass/No Pass", ma solo per certi corsi e con regole precise.

Come funziona davvero il Pass/Fail negli Stati Uniti?

La regola generale è questa: se prendi “Pass” (P), i crediti li ottieni, ma il voto non fa media; se prendi “Fail” (F), invece, il voto entra nella media e abbassa il GPA. Le sigle variano, ma la struttura si assomiglia dappertutto. Ecco una tabella per orientarti, ma ricorda che ogni ateneo può fare a modo suo:

Sul transcript USA Traduzione pratica Conta per GPA?
P / PS (Pass) Da A a C (o D-) NO
LP (Low Pass) C- o D NO
NP / F (No Pass/Fail) F SĂŚ (0 punti, abbassa la media)

Esempio vero: A UNC Chapel Hill puoi avere solo un corso Pass/Fail per semestre, massimo 23 crediti in tutta la carriera. Quindi attenzione, non pensare di “nascondere” una brutta media col Pass/Fail!

Perché il Pass/Fail non è sempre la scelta migliore?

Sembra la soluzione perfetta… ma nasconde delle trappole:

  • Se hai troppi “P” sul transcript, chi valuta le ammissioni può pensare che tu stia coprendo i voti bassi.
  • Per lauree competitive (come medicina o dottorati), vogliono vedere i voti veri: potrebbero chiederti una conversione numerica interna. Il vantaggio del Pass/Fail, insomma, sparisce.
  • Le borse di studio spesso richiedono una media alta. I “Pass” non aiutano il GPA, anche se il tuo livello era da A.

Consiglio pratico: PRIMA di scegliere Pass/Fail chiedi sempre consiglio a un advisor accademico e controlla le regole della prossima universitĂ  (o del master) che hai in mente.

Come funzionano i voti universitari in Italia? (e perché sono diversi dagli USA)

Se sei abituato alla scala italiana, puoi riassumere così:

  • I voti vanno da 18 a 30 e lode. 18 è il minimo per passare.
  • Ogni voto pesa in base ai crediti del corso (il famoso “CFU”).
  • La media è su 30. La conversione a 110 serve SOLO per il voto di laurea.
  • Non esiste il Pass/Fail: se non prendi almeno 18, l’esame va rifatto.

Come si convertono i voti italiani in USA (e viceversa)? Esiste una formula “ufficiale”?

Un 28/30 quanti punti GPA sono negli Stati Uniti?

Purtroppo, non c’è una regola unica! Ogni università USA decide come interpretare i voti stranieri, a volte usando agenzie di valutazione esterne (tipo WES, SpanTran…). Ma per darsi un’idea:

Voto italiano Equivalente USA Su GPA (scala 4.0)
30 e lode A+ 4.0
29–30 A / A- 3.7–4.0
27–28 B+ 3.3
25–26 B 3.0
23–24 C+ 2.3
18–22 C / C- 2.0–1.7

Attenzione: per alcune università, il 30 viene conteggiato come 4.0, ma per altre la scala è diversa. Se ti interessa una conversione ufficiale, cerca sempre la tabella aggiornata della scuola dove vuoi andare.

Quali errori puoi commettere quando mostri i tuoi voti italiani a una universitĂ  americana?

Esempio vero di vita vissuta: Martina, studentessa del Politecnico di Milano, aveva una media del 27/30. Ha scritto da sola che “27/30 = 3.6 GPA”. Risultato? L’admission officer del master STEM le ha detto che, secondo la loro tabella, 27 valeva solo 3.3: media abbassata, niente borsa. Sarebbe bastato allegare la legenda dei voti (in inglese) o usare una conversione ufficiale.

Devo tradurre da solo i voti?

Meglio di no: chiedi sempre una guida dall’università ospitante oppure affidati a chi ha già fatto questo passaggio (tipo uno dei nostri advisor).

Cosa succede se vuoi trasferirti, fare scambio o tornare in Italia?

  • Se vuoi accedere a un corso molto competitivo negli USA, non abusare del Pass/Fail. Puoi usarlo per corsi fuori specializzazione, ma evita di “nascondere” i voti sulle materie principali.
  • Hai una media alta in Italia (es. 27–28/30)? Meglio puntare ai voti tradotti in lettera e usare il GPA per ottenere scholarship o posizioni competitive.
  • Se pensi di tornare in Italia, sappi che gli esami fatti come “Pass” all’estero potrebbero NON essere riconosciuti dalle nostre universitĂ  per la convalida dei crediti. Chiedi sempre prima.

Domande rapide: risposte utili sulle differenze tra Pass/Fail USA e voti in trentesimi

Pass/Fail universitario negli USA: cambia il costo delle tasse?

No, la retta universitaria non dipende dal tipo di voto. Ma un “P” può toglierti possibilità di borse di merito.

In tutti gli USA il 30 e lode vale sempre 4.0 GPA?

Quasi sempre sì, ma qualche università considera solo il 30 (senza lode) come 4.0. Meglio chiedere all’ufficio ammissioni.

Se prendo un “Fail” in un corso Pass/Fail, posso farlo sparire?

No: il Fallimento resta sul transcript e pesa nella media, anche se era un corso in Pass/Fail.

All’università italiana posso chiedere di fare un esame Pass/Fail?

No, il Ministero non lo permette: o passi (minimo 18) o ripeti.


Conclusione: come orientarsi tra Pass/Fail e voti italiani senza farsi fregare

Capire questa questione non è solo una noia burocratica: può cambiare davvero le tue opportunità, sia per entrare in una graduate school sia per ottenere una borsa di studio. Se hai dei dubbi specifici (magari su come calcolare la media, su una conversione “grigia”, o su quale strategia adottare per proteggere il tuo percorso) chiedi una consulenza a chi ci è passato: ti risparmia errori grossi che, purtroppo, in GPA e borse si pagano in fretta.

Se vuoi un parere umano e non vuoi perderti nel labirinto delle policy universitarie USA (che cambiano pure ogni anno), scrivici: nessuna promessa magica, solo risposte oneste, anche su situazioni complesse. E almeno la prima chiamata è gratis: nessun impegno, nessuna pressione. Solo chiarezza.

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