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Remote internships durante OPT negli Stati Uniti: regole per studenti

Scoprire se puoi fare uno stage remoto su OPT non è banale: regole precise, documenti aggiornati e supervisione reale sono indispensabili per restare in regola.

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Posso fare uno stage da remoto durante l’OPT negli Stati Uniti? Le regole vere (e non solo sulla carta)

Se stai pensando di restare negli USA per fare esperienza di lavoro dopo la laurea (o il master) grazie all’OPT, probabilmente ti sei già imbattuto in tonnellate di sigle che sembrano lingua aliena: F-1, EAD, SEVIS, I-983, STEM OPT… Già così è impegnativo. Poi magari l’azienda per cui vuoi lavorare ti propone un internship da remoto, magari perché il team è distribuito o, semplicemente, ti piacerebbe per qualche settimana lavorare dalla tua stanza, o tornare per un po’ in Italia. E lì partono i dubbi veri.

Questa non è la guida perfetta: qui cerchiamo di spiegarti con parole normali cosa puoi (e non puoi) fare quando si tratta di internship remote sotto OPT, con qualche consiglio pratico per evitare errori che – purtroppo – vediamo ogni anno.


Cos’è davvero l’OPT? (E perché interessa a chi vuole lavorare in USA dopo la laurea)

“OPT” (Optional Practical Training) è il permesso che ti permette di lavorare temporaneamente negli USA dopo una laurea o un master ottenuto lì. In pratica:

  • Dura fino a 12 mesi, più una possibile estensione di 24 mesi per i corsi STEM.
  • Serve assolutamente l’EAD, cioè il tesserino di “Employment Authorization” rilasciato da USCIS.
  • Il lavoro deve essere direttamente collegato al tuo corso di laurea. Non basta “qualcosa nell’ufficio sotto casa”.
  • Se sei già nel post-laurea (“post-completion OPT”) devi lavorare almeno 20 ore a settimana. Sotto questa soglia il tempo inizia a contare come “disoccupazione”.

Si può davvero fare un remote internship su OPT? Quali sono le condizioni reali?

Sì, puoi lavorare da remoto durante OPT o STEM OPT, ma non è sufficiente dire “va bene tutto, tanto siamo nel 2025!”. L’ente di riferimento (SEVP, che supervisiona gli studenti F-1) specifica chiaramente che il remote internship è consentito SOLO seguendo alcune regole:

Cosa intendono per “remote”?

  • Può essere il remoto completo (mai in ufficio), ibrido oppure solo qualche giorno (ad esempio, se ti sposti da Boston a New York, o se torni in Italia per 3 settimane).
  • L’importante è che il lavoro sia tracciabile e tutelato: meeting veri, valutazioni, obiettivi chiari.

Quali sono le regole imprescindibili per stage da remoto con OPT?

  1. Training reale, non una farsa: Serve che ci sia supervisione costante, con incontri online schedulati, feedback, documenti che provino che stanno investendo sul tuo sviluppo (soprattutto in caso di STEM OPT).
  2. Aggiorna subito l’indirizzo: Devi comunicare l’indirizzo ESATTO da cui lavori (anche se è il tuo divano), non l’indirizzo aziendale nel Delaware solo perché fa figo. Questo indirizzo va aggiornato nel SEVIS Portal oppure informando il DSO.
  3. Per STEM OPT, aggiorna il Form I-983: Quando cambia il luogo fisico di lavoro, tutta la sezione 5 (“site address”) va aggiornata e rifirmata sia da te, sia dal responsabile aziendale.
  4. Orario minimo: Devi lavorare almeno 20 ore a settimana. Sotto, sei considerato “disoccupato” e scatta il countdown dei giorni a disposizione come unemployment.

Posso lavorare da remoto dall’Italia durante l’OPT? E solo dagli USA?

Se resto negli Stati Uniti e lavoro da casa, regole diverse?

No, sono esattamente le stesse. Devi solo ricordarti che la tua presenza F-1 è legata all’indirizzo che trovi in SEVIS (e che potresti dover dimostrare in caso di controlli).

Se torno in Italia (o in un altro Paese) e lavoro da remoto, rischio qualcosa?

È consentito, SEVP lo ammette. Attenzione però:

  • Devi avvisare il DSO PRIMA di lasciare gli USA (alcune università lo pretendono esplicitamente).
  • Devi continuare ad avere EAD valido e fornire prove che stai lavorando davvero (contratti, orari, screenshot riunioni…).
  • Vale comunque il tetris: NON puoi restare off-shore per mesi e mesi senza spiegare niente a nessuno. Occhio anche alla normativa fiscale italiana: dopo un certo periodo potresti dover dichiarare il reddito e pagare tasse in Italia.
  • Mai superare i 90 giorni totali di disoccupazione (o 150 se hai anche la STEM OPT).

Cosa devo fare prima di iniziare uno stage da remoto su OPT? Passi pratici per non sbagliare

  1. Confrontati sincero col datore di lavoro: Chiedi chi ti seguirà, come documenterete le attività, come funzioneranno i payroll se il tuo indirizzo cambia Stato.
  2. Aggiorna SEVIS senza aspettare: Hai dieci giorni dalla variazione “office address” per dichiararla nel portale SEVIS oppure tramite il DSO. Devi inserire sia l’indirizzo dell’azienda sia il tuo home office se sono diversi.
  3. STEM OPT? Form I-983 va aggiornato e reinviato: La sezione 5 va cambiata con il nuovo indirizzo; firma tu e il tuo supervisor, poi invia tutto al DSO.
  4. Tieniti TUTTO: Screenshot di meeting, report, mail di conferma attività, file delle valutazioni… sono la tua assicurazione in caso (poco frequente, ma possibile) di un controllo ICE (“site visit”).

Quali sono gli errori più comuni con remote internship su OPT negli USA? Ecco cosa evitare (davvero)

Errore #1: Indirizzo sbagliato o non aggiornato

Molti studenti lasciano l’indirizzo della sede di Google a Mountain View, anche se lavorano dal salotto di Brooklyn. Se te lo chiedono e non hai prove, sono guai – sia per te che per l’azienda.

Errore #2: Orario troppo flessibile e scivoloso

Settimane da 15-18 ore “tanto recupero dopo”… Attenzione: per le regole, conta la media settimanale. Sotto le 20 ore a settimana sono considerati giorni di “unemployment”.

Errore #3: Dimenticare i documenti I-983 (se STEM)

Se ti sposti (anche solo per poco) e non aggiorni il modulo I-983 in tempo, il rischio non riguarda solo il visto, ma anche la posizione lavorativa e il datore di lavoro.


Domande frequenti su OPT, lavoro da remoto e internship negli Stati Uniti

Uno stage 100% da remoto conta comunque come “occupazione” su OPT?

Sì, se rispetti il numero minimo di ore settimanali e riesci a dimostrare con log, timesheet o email che stai lavorando davvero e su progetti collegati al tuo major.

Lavorando da remoto in Italia per qualche settimana, serve un visto diverso?

No, puoi mantenere l’OPT attivo, l’importante è essere chiaro con la tua università e allineato sugli eventuali obblighi fiscali italiani (se stai molte settimane). Se la tua assenza dura più di 5 settimane, alcune università vogliono che informi il DSO e chieda una “temporary absence”.

Per uno stage remoto in azienda serve che sia su E-Verify?

Solo se sei su STEM OPT. Per l’OPT base non è obbligatorio, ma l’attività dev’essere sempre legata al tuo titolo di studio.

I giorni di disoccupazione su OPT si calcolano anche se ho contratti a progetto/remoto?

Sì, conta il giorno in cui la tua posizione scompare dal SEVIS (cioè quando il DSO rimuove il datore) fino a quando non viene aggiunto un nuovo employer. Occhio: anche una settimana “vuota” si conta come unemployment.


Cosa devi tenere a mente prima di accettare o proporre uno stage da remoto durante l’OPT?

Il lavoro da remoto apre tante strade – può aiutarti a trovare opportunità che altrimenti sarebbero fuori portata – ma richiede attenzione. Nessuna bacchetta magica: qui documentazione, precisione e chiarezza con i referenti sono fondamentali.

Dopo anni accanto a chi ci ha provato (e a volte pure sbagliato, capita!), il consiglio migliore che possiamo dare è: se sei incerto, parlane con il tuo DSO e confrontati con chi ha già vissuto la tua stessa situazione. E se vuoi una chiacchierata rapida e non-formale, noi di Studey ci siamo: niente promesse vuote, ma almeno ti aiutiamo a non perdere settimane (o peggio, lo status) per una svista.

(Ultimo promemoria: le regole cambiano spesso. Informazioni aggiornate a maggio 2025. Prima di fare scelte importanti, verifica sempre con advisor competenti – che siano con te in modo trasparente e umano, non solo per farti firmare un modulo.)

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