Qual è il tasso di accettazione nelle università Ivy League nel 2024? Tutti i dati aggiornati e quello che (davvero) significano
Se sei fra chi sogna Harvard, Columbia o Yale e ti stai chiedendo: “Ma quante persone vengono ammesse davvero nel 2024 nelle università Ivy League?” – qui trovi tutte le statistiche ufficiali, spiegate senza filtri e con qualche consiglio utile.
Parliamo dei numeri più recenti, quelli della Class of 2028 – cioè chi si è candidato nel 2023-2024 e ha ricevuto risposta a marzo 2024.
Perché sfogliare queste statistiche (senza farsi prendere dal panico)?
Il dato del tasso di accettazione serve a farti capire una cosa semplice: entrare è difficile per tutti, e non esiste la candidatura “sicura” anche con voti stellari. Non è un numero pensato per spaventare, ma per aiutarti a costruire una strategia vera: scegliere con attenzione le università , lavorare sui punti forti della tua storia personale, preparare bene i documenti e pensare anche a backup realistici.
I tassi cambiano ogni anno, non solo per la quantità di candidati ma anche perché le regole e le priorità delle università cambiano spesso (es. politiche sui test standardizzati, borse, nuove sentenze sugli accessi).
Se vuoi un consiglio personalizzato, noi ci siamo – e se non abbiamo ancora una risposta chiara, non ci inventiamo niente.
Tasso di accettazione Ivy League 2024 (Class of 2028)
Ecco i numeri piĂą recenti, raccolti direttamente dai comunicati ufficiali o dalle fonti piĂą attendibili per ciascun ateneo. Nota: alcune universitĂ non pubblicano tutti i dettagli, quindi dove manca qualcosa lo troverai segnalato.
UniversitĂ | Numero Candidature | Numero Ammessi | Acceptance Rate 2024 |
---|---|---|---|
Harvard | 54.008 | 1.970 | 3,6 % |
Yale | 57.465 | 2.146 | 3,7 % |
Columbia | 60.248 | 2.319 | 3,85 % |
Princeton* | 40.468* | 1.868* | 4,6 %* |
Brown | 48.898 | 2.521 | 5,2 % |
Dartmouth | 31.657 | 1.685 | 5,3 % |
University of Pennsylvania** | 65.236** | 3.523** | 5,4 %** |
Cornell*** | n/d | 5.139 | n/d (stima 7-9 %) |
* Princeton e Cornell non pubblicano piĂą sempre tutti i dati (vedi note sotto). Ci sono stime attendibili, ma meglio verificare con chi segue da vicino ogni ciclo.
Che cosa vuol dire davvero questo meno del 6% di accettati?
- Le percentuali sono basse, ma non impossibili: per chi si avvicina col “ci provo e vediamo” senza una strategia, il rischio è altissimo.
- Non è una gara solo a chi ha la media più alta: molti respinti hanno GPA e SAT perfetti ma profili scollegati o passioni “piatte”.
- Le modalitĂ Early Decision o Early Action (dove presenti) possono aiutare, ma occhio alle regole vincolanti e a come stanno messi il tuo portfolio, i tuoi voti e le tue finanze.
- Dopo la sentenza sulla affirmative action, sempre più atenei vogliono capire “chi sei, da dove vieni, che storia hai dietro” – non basta la lista dei successi scolastici.
Domande che sentiamo ogni settimana (con risposte oneste e brevi)
Gli italiani hanno minori o maggiori possibilitĂ di essere ammessi alle Ivy?
No, non ci sono bonus o penalizzazioni automatiche. Il contesto viene valutato: l’Esame di Stato italiano, se fatto bene, conta quanto IB, SAT, A-Levels (chiaramente, se arrivi con voti forti e attività di un certo peso).
Serve ancora presentare il SAT o ACT per il prossimo ciclo?
Sì e no. Harvard e Yale dal ciclo 2025 li chiedono di nuovo. Altri atenei già lo richiedevano. Datti come obiettivo almeno 1500 per il SAT o 34 per l’ACT se vuoi essere competitivo (ma non è l’unico punto che guardano).
Se chiedo aiuto economico rischio di essere scartato?
In pratica: per quasi tutte le Ivy, no. Brown diventerà 100% need-blind dal prossimo ciclo anche per gli internazionali (quindi dovrebbero davvero valutare il profilo “a occhi chiusi” su quello che chiedi di borsa). Presenta bene i documenti, fallo presto e controlla con attenzione tutto quello che ti chiedono.
Se vinco un premio importante (es. Olimpiadi di matematica) sono dentro sicuro?
Aiuta, ma no: nessuna medaglia garantisce l’ammissione. Le Ivy cercano storie coerenti, non solo campioni isolati. Dettaglio che spesso manca ai profili italiani: raccontare davvero la propria crescita (anche fuori dalle aule).
Quali sono gli errori piĂą frequenti degli studenti italiani che puntano alle Ivy League?
- Fare domanda solo alle “superstar” senza alternative sensate (e rischiare di restare a mani vuote).
- Usare modelli standard per essay e motivazione (“voglio cambiare il mondo perché ho visto un video su YouTube” – no, serve molto più di così).
- Ignorare il “fit” accademico: per esempio, puntare a ingegneria in un ateneo che punta più sulla parte di ricerca, senza nessuna esperienza concreta da raccontare.
Un esempio concreto (che ci capita spesso)
Prendiamo il caso di Giulia, liceo scientifico a Milano, GPA da 9,5/10, SAT 1540, e volontariato legato al mondo della neurodiversità . Ha chiesto aiuto a un ex-studente di Brown per costruire la candidatura: abbiamo rivisto con lei ogni dettaglio (dal personal statement ai backup), impostato l’Early Decision come piano, e messo anche università “di sicurezza” come Boston University e Rochester.
Approvata da Brown, con la borsa totale. Ma senza piano B sarebbe potuta restare senza nulla (succede, e lo diciamo senza filtri). Non guardare solo al logo: il percorso vero si costruisce passo a passo.
FAQ rapide sulle domande vere degli studenti italiani sulle Ivy League
1. Qual è il tasso medio di accettazione nelle Ivy League nel 2024?
Fatto la media pesata (escludendo Cornell per mancanza di dati ufficiali), siamo attorno al 4,8%. Numeri che fanno impressione, ma che non devono essere l’unico metro con cui misurare le proprie possibilità .
2. Quanto sono variabili questi numeri? C’è il rischio che scendano ancora?
Sì, c’è. Soprattutto ora che i test standardizzati tornano obbligatori in molte Ivy e aumentano sempre di più le candidature internazionali. Se vuoi capire dove puoi essere davvero competitivo, non fidarti delle percentuali dell’anno scorso: ogni ciclo è diverso.
3. Posso candidarmi a piĂą di una Ivy League nello stesso anno?
Sì, ma solo una in Early Decision o Early Action (Harvard e Yale fanno Early Action non vincolante, le altre di solito Early Decision vincolante), poi puoi lanciare tutte le domande che vuoi nel round Regular.
Cosa imparare dai tassi di selettivitĂ (senza andare in crisi)
Guardando questi numeri c’è chi lascia perdere, pensando che “tanto sono solo i geni a farcela”. Non è così matematico. Lavorare bene sul proprio profilo e, soprattutto, essere sinceri sulle motivazioni e sui punti forti è ciò che conta davvero.
Quello che ti possiamo garantire noi di Studey non è una formula magica per entrare nelle Ivy League – non ce l’abbiamo e chi te la promette sta bleffando – ma un supporto concreto nel mettere ordine tra pagelle, documenti, lettere e “storytelling” personale, anche quando sembra che nessuno capisca lo stress che stai vivendo.
Serve aiuto su una di queste cose?
- Hai bisogno di capire se le statistiche sopra ti riguardano davvero?
- Non sai come tradurre la tua pagella italiana in “lingua Ivy” (voti, GPA, livelli, ecc)?
- Vuoi qualcuno che rilegga il tuo personal statement con occhio critico, non per farti cambiare stile, ma per aiutarti a essere piĂą te stesso?
Non promettiamo la luna, ma se ti va di confrontarti con chi ci è passato e capire insieme come impostare il tuo percorso (o se conviene puntare ad altro), puoi scriverci o prenotare una chiacchierata gratuita. Senza vincoli, senza pressioni.
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